Quasi a voler sbarrare la Vallata dello Stilaro a chi proviene dal mare, il monte Consolino è una formazione calcarea che appare come un immenso monolite dai crinali seghettati e dalle ripidissime pareti. La difficoltà di accesso alla sommità ne ha fatto il luogo ideale dove erigere un inespugnabile castello a difesa dell’intera vallata come è il castello di Stilo, di epoca normanna.
Alcuni studiosi ipotizzano che proprio la forma di una colonna “stylos” che emergeva dalle foreste poste alle sue pendici abbia dato origine alla città di Stilo e alla vallata.
Il monolite ha una forma nettamente allungata in direzione NE-SO, parallelo al tratto di costa immediatamente a sud di Punta Stilo. Sul versante esposto a SE si trova la città di Stilo, sul versante opposto Bivongi. Sulla sella a SO che lo separa dal monte Mammicomito sorge Pazzano.
Dalla sommità (720 m) si domina l’intera vallata dello Stilaro dal monte Pecoraro (1423 m) fino al livello del mare.
Dalle viscere della montagna veniva cavato il ferro che alimentava la più importante industria siderurgica del Mezzogiorno, fino all’unità d’Italia. Il minerale veniva estratto da numerose miniere che imboccavano dai versanti di Stilo, Bivongi e Pazzano, e poi veniva trasferito in montagna per essere fuso e lavorato. Diverse bocche di miniera sono ancora visibili alle pendici del monte.
In epoca bizantina numerose grotte (spesso solo piccole cavità nella roccia) erano abitate da monaci eremiti, e costituivano una sorta di monastero diffuso (le Laure), il cui Katholikon era proprio la Cattolica, situata a poca distanza alle pendici del monte.
Il monte Consolino è compreso nel Sito di Importanza Comunitaria “Vallata dello Stilaro” (SIC IT9350136) per la presenza di numerosissime specie vegetali tra cui alcune specie di elevato valore conservazionistico fra i quali Dianthus rupicola, Ptilostemon gnaphaloides e Brassica rupestris.