Itinerario con partenza da Bivongi, dove è possibile prepararsi il pranzo da consumare al sacco. Lasciato l'abitato si percorre il lungofiume dove è possibile visitare il mulino “do furnu”, dell'XI secolo, detto così perché accanto al mulino idraulico sorgeva un forno per la fusione dei metalli (probabilmente argento estratto nella vicina località Argentera), facente parrte dell'Ecomuseo delle Ferriere e Fonderie di Calabra. Poi si prosegue sulla strada asfaltata.
Al bivio per il parco Green si svolta leggermente a sinistra e si comincia a salire sulla strada che prima è asfaltata, ma ben presto si dimostra abbastanza dissestata. Arrivati al bivio per i Bagni di Guida, senza svoltare, si prende ancora ancora la salita e si continua sulla fino ad arrivare a nei piani di Droma. Qui in autunno nei boschi di leccio e castagno si trovano facilmente funghi di ogni genere. In primavera domina il colore giallo delle ginestre fiorite.
Dopo aver fatto una piccola sosta alla fontana Pizzicarella, si prosegue, ed al termine della discesa si trova la cascatella Droma: è solo un piccolissimo anticipo di quello che si troverà alla fine del percorso.
Ricominciano le salite, e, mentre si gode il panorama sul fiume sottostante, si arriva piano piano fino al ponte in cemento dell'acquedotto. Sotto il ponte ci sono delle bellissime cascatelle che si possono raggiungere con un sentiero un po' nascosto.
Superato il pontino si sale ancora costeggiando finalmente il fiume, e lo si attraversa su un labile ponte di legno. Si fa rifornimento di acqua alla fontanella sulla sinistra e si prosegue sul sentiero in mezzo ad un bosco di leccio.
Dopo pochi minuti si comincia a sentire lo scroscio dell'acqua e girata un'ultima curva si arriva al laghetto alla base delle cascate. Dopo aver fatto le foto di rito, e magari anche un bagno nell'acqua gelida, si consuma il pranzo al sacco all'ombra del gigantesco ontano nero (Alnus glutinosa).
Chi non soffra di vertigini può tranquillamente arrivare alla sommità del terzo salto, dove un occhio attento può scorgere specie vegetali di pregio, come il garofano rupestre (Dianthus rupicola), mentre per fare la "doccia" sotto il salto principale occorre arrampicarsi per un piccolo tratto.
Per il ritorno si fa il percorso inverso.
E' possibile accorciare di qualche chilometro il percorso partendo dal Parco Nicholas Green anziché dal paese.
I più pigri possono prenotare una jeep, e fare tutto il percorso della strada dell'aquedotto in circa 40 minuti. Restano sempre i 20 minuti da percorrere a piedi.
Durante il percorso è possibile deviare per i Bagni di Guida, oppure verso la centrale del Marmarico. Dalla cascata del Marmarico si può raggiungere Ferdinandea, durante questo percorso è possibile ammirare la cascate dall'alto in tutta la loro altezza.